C.s. AVC-Vogliamo codici identificativi ai cacciatori e stop immissioni fauna pronto caccia.

COMUNICATO STAMPA – Associazione Vittime della caccia – 31.08.2020

Caccia: Codici identificativi ai cacciatori e stop immissioni fauna pronto caccia.

Basta abusi dei cacciatori! I Cittadini vogliono tutela e rispetto per sè stessi e per la fauna.

Sta per partire la nuova stagione venatoria e siamo alle solite inaccettabili forzature di scelte politiche e istituzionali atte a favorire il mondo venatorio. La solita storia insomma, da un governo all’altro, al di là del volere del resto degli italiani.

A partire dalle immissioni di fauna selvatica da allevamento “pronto caccia“, guarda caso proprio nelle immediate vicinanze di abitazioni e pertinenze, ovvero luoghi dove è vietato sparare.

Ne consegue che i cacciatori torneranno come ad ogni stagione a sparare contro le abitazioni, mettendo in reale e serio pericolo la vita di persone e animali domestici, oltre agli scempi commessi contro animali innocenti e ad una biodiversità sempre più “a misura d’uomo”.

Chi presiede gli ATC (Ambiti Territoriali di caccia che decide le immissioni) evidentemente non arriva a capire questa ovvietà, rendendosi così responsabile di tutte le conseguenze prodotte dall’immissione e dagli spari sconsiderati di chi ama sentirsi vivo uccidendo.

Queste non sono intuizioni logiche ma testimonianze di cittadini che segnalano all’Associazione Vittime della caccia la presenza di fagiani, lepri, quaglie, starne e altre specie “sparabili“… nei loro terreni pertinenti le abitazioni.
Un aspetto altrettanto grave nonchè di uno spiazzante cinismo riguarda la sopravvivenza di questi poveri animali abituati all’uomo e a trovare cibo ed acqua negli allevamenti, ma non in grado di procurarselo in natura e quindi destinati a morire di stenti se non impallinati.

Ma si sa, il mondo venatorio non si fa certo scrupoli etici, neppure durante le ormai numerose preaperture delle regioni che vedono falcidiate anche specie non previste dai regolamenti in questo delicato periodo, prima della canonica apertura della stagione venatoria (3° domenica di settembre), al pari dei posticipi di febbraio, altro regalo alla logica clientelare della lobby, sistematicamente garantito.

Regioni sempre attente alle pretese di chi spara ma sorde al resto della popolazione inerme minacciata da armi da fuoco.
La gente per bene chiede di identificare chi spara vicino a casa propria, la gente vuole sapere chi commette gli efferrati abusi che ad ogni stagione deve subire sulla propria pelle: per questo occorre che si prenda atto della assoluta necessità di identificare gli sparatori con un codice alfanumerico visibile anche a distanza sui loro giubbotti.

A gran voce, le vittime vogliono giustizia, legalità e protezione.
Per non dimenticare la gravità del problema è bene ricordare i numeri della scorsa stagione 2019-2020:

95 VITTIME UMANE: 27 MORTI e 68 FERITI

(80 in Ambito Venatorio: 8 feriti non cacciatori , 20 morti e 52 feriti cacciatori)

Associazione Vittime della caccia – 31.08.2020

Questo articolo ha un commento

  1. Stefano zampini

    Cacciatori=bracconieri=assassini e ladrj

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